Non arrendersi mai nella vita, nell’arte in generale ma soprattutto nel burlesque.
Come regola generale di vita questo è il mio motto perché sono convinta che la perseveranza da sempre dei buoni frutti. Studiare, allenarsi, provare e riprovare, cambiare insegnante se necessario. Viaggiare per andarsi a cercare qualcuno che abbia una visione diversa dalla nostra e che ci possa arricchire. Tante sono le cose che si possono fare, ma la prima è sempre solo provarci ancora.
Fare arte o fare qualsiasi tipo di attività in proprio è da eroi, nessuno ti tende una mano, anzi, molti ti invidiano, credono che per avere successo loro dovranno affossare te, ti criticano, ti sminuiscono, ma tu non ascoltare, non ti arrendere e vai dritto per la tua strada. Guarda da lontano il tuo obiettivo avvicinarsi e non distogliere lo sguardo, non lasciarti distrarre. La tua energia usala solo per splendere, perché davvero quello che gli atri dicono di te è affar loro.
Oltre a questo voglio aggiungere che fare burlesque in un paese da un lato bigotto e dall’altro morboso è davvero difficile. La TV non aiuta perché, dovendo fare audience, predilige la parte di burlesque più nuda, svilendone il significato profondo di “mettersi a nudo” che ha in se il burlesque.
Allora come fare a continuare in questo mondo difficile? Basterà ricordarsi che si stà studiano un’arte antica che ha girato i mondo, che ha la capacità di prendere la forma di chi la sceglie e di suggerimenti dal posto in cui viene portata in scena. Così diventa danza del ventre, danza classica, mimo, circo, dramma e comicità, plasmandosi morbidamente al carattere ed alla espressività di chi la porta in scena.
Ricordate che state portando i scena un’arte magnifica che vi darà la possibilità di esprimere concetti, denunciare o anche semplicemente di stimolare un sorriso e regalare un momento ludico di pura leggerezza.
Buona visione
PH: Letizia Maffei