Periodo di spettacoli finali…e allora ho pensato di “educare” un po’ il mio pubblico, perché il ruolo del pubblico nel burlesque è fondamentale.

Definisco il burlesque uno spettacolo di condivisione, dove il pubblico partecipa attivamente. Ogni volta che comincio la presentazione di uno spettacolo, la prima cosa che faccio è chiedere quante persone hanno già assistito ad uno spettacolo di questo tipo. Chiedo di alzare la mano ed ultimamente mi rendo conto con stupore che le persone aumentano. Quindi ci sono due possibilità: 1) ho molte persone che mi seguono; 2) il burlesque sta diventando uno spettacolo gradito al pubblico.

Spero, ovviamente, che entrambe le opzioni siano vere, ma credo anche che un ruolo fondamentale in merito alla questione, la abbiano i mass media. Sempre più in TV si sente parlare di burlesque e sempre più colleghe vengono invitate a partecipare a vari show, anche non “di genere”. Questa però è una lama a doppio taglio per due motivi. Il primo è che la televisione è spettacolo, deve fare audience e quindi si cerca di proporre quanto ci sia di più accattivante possibile. Il secondo è che in TV ci sono sempre i minuti contati. Per ogni cosa c’è un tempo limitatissimo e quindi mai abbastanza tempo per spiegare cosa si sta facendo.

Tutto questo costringe la performer a trasformare quei due o tre minuti di “spettacolo” in qualcosa di molto accattivante e spesso, quindi, ne viene fuori un veloce strip con un po’ di tease. Ne risulta uno spogliarello (con i limiti fissati dal burlesque) in movenze d’epoca. Dato il lavoro che c’è dietro al burlesque tutto questo risulta inesatto e molto molto riduttivo, nonché avvilente. Di conseguenza, alla fine, tutti pensano che il burlesque sia uno spogliarello…e la cattiva informazione dilaga a macchia d’olio facendo guardare e giudicare le performer come delle spogliarelliste un po’ più raffinate.

Personalmente vi posso assicurare che sono molto più nuda in spiaggia che in scena. Infatti in spiaggia indosso un due pezzi, mentre in scena ho: collant, scarpe, culotte, stringi vita e copri capezzoli (i miei anche piuttosto grandi).

Fate voi…

Non mi dilungherò ancora sulla quantità di lavoro che c’è dietro ad ogni performance. Per questo vi rimando al mio precedente articolo: Il lavoro necessario per il burlesque

Photo by Letizia Maffei

Photo by Letizia Maffei

Tornando al pubblico, dopo aver chiesto quanti hanno visto uno spettacolo di burlesque, spiego che il pubblico deve collaborare attivamente con la performer che è in scena allo scopo di una buona riuscita dello spettacolo. Speigo che la performer non toglierà nulla di dosso se non viene aiutata da applausi, incitamenti ed inviti. A questo punto propongo dei giochi per “sondare il terreno” e scatenare la persone, così che si sentano parte attiva dello spettacolo.

In questo modo lo spettacolo acquisisce un senso di cooperazione, dove l’artista si esibisce ed il pubblico “l’aiuta” nell’esibizione. In questo modo si divertono tutti: la performer perché avere un pubblico caloroso le fa venire voglia di esibirsi e di divertirsi insieme a loro. il pubblico perché non parteciperà ad uno spettacolo in maniera passiva e potrà davvero liberare la mante e trascorrere del tempo in allegria ed attivamente.

Qual’è lo scopo di tutto questo? Il divertimento, la comunicazione ed il gioco.

In un mondo di passività, dove ci sediamo in un posto per assorbire inermi a quello che ci viene proposto, il burlesque, pur essendo uno spettacolo dalle origini antiche, risulta così essere all’avanguardia della comunicazione artistica, per la soddisfazione sia di chi lo fa che di chi lo guarda.

In conclusione: andate a vedere uno spettacolo burlesque e FATE CHIASSO!