Qui parliamo un po’ di me e del tipo di bulesque di cui mi piace occuparmi.
Nasco costumista e sarta teatrale, divento ballerina di danze caraibiche e latino americane, lavoro nei villaggi come animatrice, costumista, ballerina e poi capo animatore. Per alcuni anni lavoro nei locali portando avanti serate mie di animazione e balli di gruppo. Da ognuno di questi passaggi prendo un pezzo di esperienza e man mano si crea un bel collage che si chiama Francesca Filardo.
Per anni in teatro sono stata dietro le quinte, vestita di nero per meglio confondermi col buio. Ho fatto la sarta di scena, ho studiato per truccatrice, poi finalmente ho aperto la mia sartoria teatrale ed ho cominciato a lavorare seriamente in questo settore occupandomi anche di cortometraggi come freelance e lavorando per la RAI come assistente ai costumi in fiction e spettacoli.
Mi sono lanciata in piccoli ruoli da attrice con compagnie semi professioniste. Sul palco ho danzato, cantato e recitato (non mi sono fatta mancare nulla), ma sempre mantenendomi un po’ in disparte.
Crescendo, la mia sartoria ad un certo punto mi ha assorbita completamente, non dandomi più i tempo di dedicarmi a quelli che per me al tempo erano solo hobby.
Poi è arrivata la crisi economica, i tagli ai teatri, alle associazioni…insomma ho cominciato ad avere del tempo libero.
Così per caso ho incontrato il burlesque sulla mia strada, grazie ad un servizio sul burlesque fatto da canale 5 nella mia sartoria. Ho cominciato tutto per gioco e per noia, ma pian piano mi sono appassionata. Avendo capito di avere un certo talento comunicativo, finito il primo corso di burlesque lungo ho cominciato a seguire stage di ogni tipo studiando anche come attrice e mimo (i dettagli li trovate nel mio curriculum) ed ho scelto di occuparmi di burlesque comico teatrale.
I miei pezzi raccontano delle storie, come si usava prima dell’avvento del new burlesque americano. Sono storie di clown, di magni, di fate, di donne fatali o di ragazze impacciate, che vi porteranno in quel mondo incantato che solo il circo (ed ora anche il burlesque) è capace di risvegliare e riscoprire. A volte comunico direttamente col pubblico, altre resto in un mondo immaginario a metà tra la realtà e la fantasia.
Nell’ultima evoluzione del mio lavoro, ho cominciato, grazie al Circo Sospeso, a sperimentare l’improvvisazione burlesque su musica dal vivo. Un’esperienza nuova entusiasmante che ha un grande impatto sul pubblico.
Togliermi parte dei vestiti è solo un nuovo modo per raccontare un sogno e per “mettere a nudo” una parte di me. Come un messaggio di verità che racconta che dietro un sogno c’è sempre qualcuno che lo ha immaginato e che mettendosi a nudo ogni cosa diventa possibile.
Now we know who the senisble one is here. Great post!
My spouse and i were absolutely delighted Peter managed to conclude his investigations by way of the precious recommendations he received from your weblog. It is now and again perplexing to simply continually be making a gift of instructions other people have been trying to sell. We really grasp we have got the blog owner to thank because of that. The most important illustrations you have made, the straightforward web site menu, the relationships you can help foster – it’s got most superb, and it’s really assisting our son and our family recognize that this topic is cool, which is really pressing. Thank you for all!