Aprite i cassetti e date vita ai vostri sogni. Mettetevi al lavoro con costanza e dedizione e vedrete che si realizzeranno!
Con questo incipit voglio cominciare l’articolo di quest’oggi. Posso dire con assoluta certezza che questa è una verità imprescindibile che sostengo da tutta la vita…e la vita mi da sempre ragione.
La mia vita è fatta di sogni piccoli e gradi da realizzare. Alcuni li inseguo da sempre, altri li lascio arrivare, altri li ho realizzatI e continuo a realizzarli e qualcuno, forse non lo realizzerò mai. Ma sono il mio motore, la mia linfa vitale. Quello per cui mi sveglio ogni mattina e mi danno un motivo per affrontare la giornata. Quelli in cui mi rifugio quando sono stanca e priva di motivazioni. Mi metto lì e comincio a sognare, e subito dopo mi faccio una domanda: Come posso fare per arrivare da qui a lì?
A volte mi tormento un po’, cercando risposte immediate e razionali. A volte ho fretta. Ma non è con la fretta che si raggiungono le cose, ma con l’amore per quello che fai e con la dedizione assoluta. Poi le risposte arrivano da sole.
Spesso, quando parlo di realizzare cose, mi sento rispondere: “è troppo tardi”, “avrei dovuto farlo da giovane”, “figurati se questa cosa può capitare proprio a me, ce ne sono tanti…”, “non ho tempo”, “cosa direbbero di me?”, “come lo spiego ai miei figli, a mia moglie, al vicino…” ecc. ecc.
SONO SCUSE! Sappiatelo. Non c’è nulla che non si possa realizzare e non esistono età per le cose. Certo se a 50 anni mi vieni a dire che vuoi diventare la prima ballerina alla Scala di Milano ma non hai mai fatto danza in vita tua…certo che non è pensabile. Ma sono casi, sono cose così assurde e specifiche che è chiaro che avresti dovuto pensarci prima. Per una semplice questione di elasticità…per quanto anche quello, con la giusta motivazione…magari potrebbe anche accadere.
Lo so, sembro una visionaria…ma vi assicuro che è come vi dico. Siamo i limiti che ci diamo. Sono le nostre incertezze e la pigrizia che ci impediscono di realizzare le cose che vogliamo fare. Perché è più comodo andare in un ufficio che non ci piace facendo un lavoro che non ci gratifica per poi mettersi la sera avanti alla TV e lamentarsi della giornata.
E’ più semplice, ma non vi rende felici…
E allora “alzate il culo” e mettetevi al lavoro! (permettetemi la caduta di stile, ma certe cose vanno espresse con forza). Siamo qui per essere felici, non per passare la via a tormentarci!
Ho iniziato a fare burlesque da grande e molti mi hanno guardato con quel mezzo risolino come a dire: “ma che si è messa in testa alla sua età?”. Mi sono messa intesta di aprire un cassetto e tirare fuori il sogno di bambina: io volevo fare l’attrice comica. Certo amo molto anche il mio lavoro di costumista teatrale, adoro fare le mascotte in gommapiuma, mi piace fare quadri…ma conservavo questo sogno da sempre, perché mi hanno sempre fatta sentire inadeguata ad espormi…ed io gli ho creduto.
Per anni ho fatto animazione in locali e villaggi. Ad un certo punto avevo una serata mia e col mio nome un paio di locali pubblicizzavano le loro serate. Con quei guadagni ho aperto la mia sartoria teatrale, che mi ha poi assorbito completamente per moltissimo tempo. Deve essere stato allora che devo aver riaperto un po’ il cassetto per vedere cosa c’era dentro…ma ero così impegnata nel doppio lavoro e successivamente così assorbita dalla sartoria e dai contratti RAI come costumista che ho dovuto richiuderlo per un bel po’.
Poi è arrivata la crisi mondiale, i tagli alla cultura, la chiusura di molte trasmissioni RAI per cui venivo chiamata, la crisi del teatro per mancanza di fondi. Al tempo pensavo che fosse una disgrazia. Ho dovuto chiudere l’attività ed ho rischiato di perdere tutto quello che avevo costruito. sono stata depressa e disperata…poi ho incontrato il burlesque. Ho deciso di cominciare il corso perché avevo bisogno di distrarmi, di ritagliarmi uno spazio di gioia e spensieratezza mentre intorno a me crollava tutto.
Oggi, dopo 6 anni dall’incontro con quest’arte, posso dire che per me la crisi è stata una benedizione. Certo, ho dovuto cambiare stile di vita, ho vissuto momenti difficilissimi, ma avevo il mio sogno che mi faceva alzare dal letto ogni mattina (e che lo fa ancora) e così sono andata avanti, tra una bolletta da pagare, la rata del mutuo in ritardo ed eliminando del tutto i viaggi che prima rappresentavano un nutrimento indispensabile. Ho iniziato ad investire tutto quello che avevo in corsi, workshop e costumi (me li cucio da sola, ma i materiali anche costano!). Finito il primo corso lungo di burlesque ho capito che non bastava solo quello. Certo ballo salsa da quando ero molto piccola e tango da 9 anni, questo sicuramente mi agevola nel movimento e nella danza. Ma mi mancava ancora un pezzo di strada. Così ho fatto corsi di mimo e poi di teatro e poi di Clown/attore e poi ancora di dizione. In linea generale ho una preparazione abbastanza completa, ma non me la faccio bastare mai, così, ogni volta che ne ho la possibilità e l’occasione mi faccio workshop di vario genere e aggiornamenti. Ho capito che quando ti dedichi ad un’arte così completa e complessa la preparazione e lo studio non finiscono mai.
Nel frattempo ho cominciato a farmi aiutare da registi e coreografi per realizzare delle performance sempre più interessanti ed articolate.
Da qui ho iniziato ad essere presa nei concorsi (anche superare la selezione per un concorso di burlesque è una piccola vittoria) e ne ho anche vinto qualcuno…insomma sono iniziate ad arrivare le soddisfazioni, quelle vere.
Uno dei miei piccoli/grandi sogni era essere intervistata da Burlesque news nella rubrica “Chi scende dal palco?”. Di tutti i sogni che si possono realizzare, questo mi sembrava proprio fuori portata, perché non conosco nessuno della redazione che potesse segnalarmi e non avevo idea di come si potesse essere notati dal portale italiano del burlesque. Quindi era uno di quei sogni che non puoi fare nulla perché si realizzino, se non aspettare e sperare che qualcuno si accorga di te.
Beh, in definitiva , non ho idea di come sia successo. Credo in seguito alla vittoria al Burlypicks o perché è ormai un anno che vado in giro per l’Italia a propormi sia nei concorsi che negli spettacoli. Fatto sta che è accaduto! E’ accaduto un giorno che mi è arrivata l’email dove mi si chiedeva se potevano intervistarmi per quella rubrica…ed io ho risposto con naturalezza che ne sarei stata felice.
In seguito all’intervista ho poi ringraziato Maria Giovanna Tarullo confessandole che aveva realizzato un mio desiderio.
Dunque condivido qui il link dell’intervista: Chi scende la palco?…Candy Bloom
Allego anche il breve video dei saluti che mi hanno richiesto ma che non è stato ancora allegato all’intervista (in pratica un’anteprima)
Cos’altro dire? CORAGGIO, APRITE I CASSETTI CHE I SOGNI SONO FATTI PER ESSERE REALIZZATI…SE NON NON LI SOGNERESTE!
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